Più di un imprenditore mi ha chiesto come fatturare le vendite effettuate in internet. Chi distribuisce software, chi immagini, chi per pochi euro vende procedure, fogli di calcolo e tanto altro ancora si é posto la domanda: come posso fatturare ai clienti, senza avere enormi quantità di fatture emesse, di importo minimo ciascuna?
Una legge di riferimento c'é: é la legge finanziaria del 1997 (L. 662/97) che all'art. 3, comma 136 prevede la possibilità di farsi gestire gli incassi e la fatturazione attiva da un intermediario abilitato. Peccato (per l'imprenditore) che quella legge di 11 anni fa non abbia ancora avuto regolamentazione, e pertanto non é soluzione di fatto operante, né di prospettiva attuale...
La soluzione é una sola: arrangiarsi, adeguarsi ed emettere fattura per ogni singola transazione.
Il fisco in data 03 luglio 2008 ha emesso una interessante Risoluzione Ministeriale (n. 274/E), a seguito di interpello di un contribuente. Per chi non lo sapesse, la procedura di interpello é una domanda posta al Ministero delle Finanze il quale emette Risoluzione al caso, se il quesito non prevede soluzioni elementari, ed evidenzia problematiche di rilievo - . Questo atto é vincolante per il contribuente, ma l'analogia come forma di interpretazione vale per la platea nazionale.
Per questo cliccando qui potete leggere il quesito, la soluzione e la risposta della Direzione Nazionale dell'Agenzia Entrate.
Una legge di riferimento c'é: é la legge finanziaria del 1997 (L. 662/97) che all'art. 3, comma 136 prevede la possibilità di farsi gestire gli incassi e la fatturazione attiva da un intermediario abilitato. Peccato (per l'imprenditore) che quella legge di 11 anni fa non abbia ancora avuto regolamentazione, e pertanto non é soluzione di fatto operante, né di prospettiva attuale...
La soluzione é una sola: arrangiarsi, adeguarsi ed emettere fattura per ogni singola transazione.
Il fisco in data 03 luglio 2008 ha emesso una interessante Risoluzione Ministeriale (n. 274/E), a seguito di interpello di un contribuente. Per chi non lo sapesse, la procedura di interpello é una domanda posta al Ministero delle Finanze il quale emette Risoluzione al caso, se il quesito non prevede soluzioni elementari, ed evidenzia problematiche di rilievo - . Questo atto é vincolante per il contribuente, ma l'analogia come forma di interpretazione vale per la platea nazionale.
Per questo cliccando qui potete leggere il quesito, la soluzione e la risposta della Direzione Nazionale dell'Agenzia Entrate.
Tutto giusto, per quanto assurdo!, ma attenzione alla distinzione tra commercio elettronico diretto e indiretto. Direi che i clienti che menzioni rientrano nel primo caso (in pratica senza spedizione fisica), e quindi si applica la regola indicata. Per chi fa invece commercio elettronico indiretto, con spedizione dei beni, si applica la normativa per le vendite a distanza, su catalogo, e cioè si possono usare i corrispettivi.
RispondiEliminaComplimenti per il blog (da $ 564!).
Francesco.