scadono in via telematica gli invii dei questionari per gli studi di settore delle seguenti codici attività:
Questionario ESG93
Codice attività: 74.87.5 - Design e stiling relativo a tessili, abbigliamento, calzature, gioielleria, mobili e altri beni personali o per la casa.
Questionario ESG92
Codice attività: 74.12.C - Servizi forniti da revisori contabili, periti, consulenti ed altri soggetti che svolgono attività in materia di amministrazione, contabilità e tributi.
Questionario ESG91
Codice attività: 67.20.1 - Attività degli agenti e broker delle assicurazioni;
codice attività: 67.20.2 - Attività dei periti e liquidatori indipendenti delle assicurazioni;
codice attività: 67.13.2 - Attività professionale dei promotori e mediatori finanziari;
codice attività: 67.13.3 - Altre attività ausiliarie dell'intermediazione finanziaria n.c.a.
Questionario ESG41
Codice attività: 74.13.0 - Studi di mercato e sondaggi di opinione
...... ovvero il blog di un commercialista - appunti per sé e per i propri clienti - ...... (e per quelli che ancora non lo sono)
mercoledì 29 novembre 2006
deducibilità auto: il trattamento dei COSTI
Alla luce delle novità introdotte dal DL 262/2006 in materia di trattamento fiscale auto intestate alle imprese ecco un riepilogo utile alle contabilizzazioni:
auto strumentali
deducibili al 100% i veicoli senza i quali é impossibile lo svolgimento dell'attività d'impresa.
Qui al di là del dibattito degli imprenditori che ritengono ogni graffetta appoggiata sulla propria scrivania come strumentale (altrimenti che ce la tiene a fare?), il fisco ha più o meno chiarito cosa si deve intendere con tale concetto.
dipendenti
prima dell'entrata in vigore del citato decreto valeva l'art. 164 del Dpr 917/86 che permetteva di dedurre al 100% i veicoli assegnati per la maggioranza del periodo d'imposta al dipendente, nonché i relativi costi. Ora questo famoso articolo 164 viene riscritto permettendo la deducibilità del solo compenso in natura imputato al dipendente (come vale per gli amministratori e i co.co.co.). Si tenga presente che tale compenso in natura é inteso come il 50% dell'importo corrispondente a una percorrenza convenzionale di 15.000km annui ai valori ACI.
agenti e rappresentanti di commercio
rimane confermata la deducibilità del costo all'80% con un limite di costo pari a euro 25.822,24
lavoratori autonomi
passano dal 50% al 25% le deducibilità dei costi auto per i professionisti e lavoratori autonomi in genere; rimane il limite di deucibilità di un mezzo per professionista, e l'importo massimo di costo pari a euro 18.075,99.
come ormai questo governo ci sta abituando a ragionare, il regime fiscale (approvato a ottobre 2006) é valido retroattivamente dall'inizio dell'anno fiscale 2006.
auto strumentali
deducibili al 100% i veicoli senza i quali é impossibile lo svolgimento dell'attività d'impresa.
Qui al di là del dibattito degli imprenditori che ritengono ogni graffetta appoggiata sulla propria scrivania come strumentale (altrimenti che ce la tiene a fare?), il fisco ha più o meno chiarito cosa si deve intendere con tale concetto.
dipendenti
prima dell'entrata in vigore del citato decreto valeva l'art. 164 del Dpr 917/86 che permetteva di dedurre al 100% i veicoli assegnati per la maggioranza del periodo d'imposta al dipendente, nonché i relativi costi. Ora questo famoso articolo 164 viene riscritto permettendo la deducibilità del solo compenso in natura imputato al dipendente (come vale per gli amministratori e i co.co.co.). Si tenga presente che tale compenso in natura é inteso come il 50% dell'importo corrispondente a una percorrenza convenzionale di 15.000km annui ai valori ACI.
agenti e rappresentanti di commercio
rimane confermata la deducibilità del costo all'80% con un limite di costo pari a euro 25.822,24
lavoratori autonomi
passano dal 50% al 25% le deducibilità dei costi auto per i professionisti e lavoratori autonomi in genere; rimane il limite di deucibilità di un mezzo per professionista, e l'importo massimo di costo pari a euro 18.075,99.
come ormai questo governo ci sta abituando a ragionare, il regime fiscale (approvato a ottobre 2006) é valido retroattivamente dall'inizio dell'anno fiscale 2006.
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finanziaria 2007
donazioni indirette? tassate!
La nuova legge finanziaria per il 2007 prevede nella sua bozza in corso di dibattito parlamentare, la tassazione delle successioni e delle donazioni, finora esenti da parecchi anni. Fin qui già tanti ne hanno parlato e, sebbene a mala voglia, ne abbiamo preso atto.
Voglio segnalare che da ora verrebbero annche tassate le donazioni indirette!
Per donazioni indirette si intendono gli arricchimenti del benficiario in correlazione a un connesso impoverimento del disponente, senza che sia stipulata una donazione formale, cioé notarile. (Ho preso questa definizione da Il sole 24 ore del 28.11.06, pag 29).
Pertanto prestiamo attenzione per esempio alle donazioni di fatto che avvengono fra genitori e figli quando il genitore paga un debito contratto dal figlio, senza chiederne la ripetizione al figlio stesso. Ma non solo: trovo interessante l'esempio riportato sul giornale citato, dove ci si potrebbe imbattere in donazioni indirette anche nelle strutture societarie e nelle realtive operazioni di fusione dove "il concambio delle partecipazioni viene volutamente alterato, rispetto a quello che emergerebbe da una obiettiva valutazione dei patrimoni delle società coinvolte nell'operazione; oppure come un aumento di capitale al valore nominale con il quale colui che lo sottoscrive acquisisce invero una quota che val ben più del versamento effettuato per liberare questa sottoscrizione".
Cito infine l'aliquota dell'imposta sulle donazioni indirette che sarà approvata sarà al 3,5% per gli importi superiori i 350milioni di Lire, per gli atti liberamente registrati volontariamente. Ovvero alla tassazione del 7% se l'operazione é rinvenuta dagli uffici fiscali e accertata regolarmente in sede di verifica fiscale di qualsiasi tipo. (anche qui bello l'esempio del citato giornale: "il caso classico dell'emersione della donazione indiretta é quello del contribuente che la confessi in occasione di un accertamento sintetico per incrementi patrimoniali, al fine di vincere la presunzione di aver sostenuto la spesa con redditi - non dichiarati - conseguiti nell'ultimo quinquennio (art 38 c.5 dpr 600/73)).
Stiamo a vedere che succederà.
Voglio segnalare che da ora verrebbero annche tassate le donazioni indirette!
Per donazioni indirette si intendono gli arricchimenti del benficiario in correlazione a un connesso impoverimento del disponente, senza che sia stipulata una donazione formale, cioé notarile. (Ho preso questa definizione da Il sole 24 ore del 28.11.06, pag 29).
Pertanto prestiamo attenzione per esempio alle donazioni di fatto che avvengono fra genitori e figli quando il genitore paga un debito contratto dal figlio, senza chiederne la ripetizione al figlio stesso. Ma non solo: trovo interessante l'esempio riportato sul giornale citato, dove ci si potrebbe imbattere in donazioni indirette anche nelle strutture societarie e nelle realtive operazioni di fusione dove "il concambio delle partecipazioni viene volutamente alterato, rispetto a quello che emergerebbe da una obiettiva valutazione dei patrimoni delle società coinvolte nell'operazione; oppure come un aumento di capitale al valore nominale con il quale colui che lo sottoscrive acquisisce invero una quota che val ben più del versamento effettuato per liberare questa sottoscrizione".
Cito infine l'aliquota dell'imposta sulle donazioni indirette che sarà approvata sarà al 3,5% per gli importi superiori i 350milioni di Lire, per gli atti liberamente registrati volontariamente. Ovvero alla tassazione del 7% se l'operazione é rinvenuta dagli uffici fiscali e accertata regolarmente in sede di verifica fiscale di qualsiasi tipo. (anche qui bello l'esempio del citato giornale: "il caso classico dell'emersione della donazione indiretta é quello del contribuente che la confessi in occasione di un accertamento sintetico per incrementi patrimoniali, al fine di vincere la presunzione di aver sostenuto la spesa con redditi - non dichiarati - conseguiti nell'ultimo quinquennio (art 38 c.5 dpr 600/73)).
Stiamo a vedere che succederà.
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finanziaria: l'OCSE ce la boccia?!
su "Il sole24ore" di oggi leggo che l'OCSE é pessimista sulla Finanziaria Italia 2007. Infatti secondo l'Istituto, la manovra non taglia le spese pubbliche e tutto sommato inasprisce le imposte, con le conseguenze che tutti immaginiamo. E pensare che l'ente non é uno qualsiasi, ma l'Organismo per la Cooperazione e lo Sviluppo Internazionale, quello stesso che raccoglie e classifica, ovvero ha dettato gli schemi guida per ratifica dei trattati internazionali contro le doppie imposizioni.
vedi:
www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Economia%20e%20Lavoro/2006/11/pf281106_Ocse.shtml?uuid=fa233352-7ec9-11db-a71f-00000e251029
D'altra parte mi rincuoro leggendo che INVECE l'Unione Europea é soddisfatta dei risultati italiani (programmatici). Dice infatti il Commissario Europeo Almunia, indicando che "secondo le nostre previsioni il rapporto deficit/PIL 2007 é al di sotto del 3%", vedi l'articolo apparso sul "il corriere".
vedi:
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Economia/2006/11_Novembre/06/ue.shtml
Ovviamente d'altro avviso il richiamato OCSE che prevede per l'Italia il rapporto def/PIL attorno al 4,8%.
Maghi e fatucchiere sono invitati a tirar fuori i risultati dal pallottoliere!
vedi:
www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Economia%20e%20Lavoro/2006/11/pf281106_Ocse.shtml?uuid=fa233352-7ec9-11db-a71f-00000e251029
D'altra parte mi rincuoro leggendo che INVECE l'Unione Europea é soddisfatta dei risultati italiani (programmatici). Dice infatti il Commissario Europeo Almunia, indicando che "secondo le nostre previsioni il rapporto deficit/PIL 2007 é al di sotto del 3%", vedi l'articolo apparso sul "il corriere".
vedi:
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Economia/2006/11_Novembre/06/ue.shtml
Ovviamente d'altro avviso il richiamato OCSE che prevede per l'Italia il rapporto def/PIL attorno al 4,8%.
Maghi e fatucchiere sono invitati a tirar fuori i risultati dal pallottoliere!
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lunedì 27 novembre 2006
immobiliari al registro entro il 30 novembre per i contratti di locazione
La legge 248/2006 prevede che i contratti di locazione fra soggetti IVA e terzi siano ora operazioni ESENTI. Per questo vanno d'ora in avanti assoggettati a registrazione obbligatoria. I contratti in essere dal 04 luglio 2006 vanno registrati entro il 30 novembre! Si vedano anche le disposizioni contenute nel provvedimento del Direttore dall’Agenzia delle entrate del 14.09.2006 e delle istruzioni emanate dalla stessa Agenzia con la circolare n. 33/E-16.11.2006. Ricordo che la registrazione riguarda solo i soggetti IVA (ogni tipo di impresa) e non i privati cittadini che concedono in locazione anche beni strumentali per l'impresa. Dal 04 luglio 2006 infatti tutti i contratti di locazione sono esenti IVA, ad eccezione dei conduttori (inquilini)abbiano espressamente manifestato l'opzione per l’imponibilità IVA.
(*)L'obbligo di registrazione del contratto prevede l'addebito dell'1% (uno%)per le locazioni assoggettate ad IVA e del 2%(due%) le locazioni di civili abitazioni (quindi esenti IVA) (attenzione perché poi esistono altri casi specifici, vedere la norma in vigore!). (*)Tale registrazione va effettuata in via telematica con pagamento mediante addebito telematico su conto corrente bancario. (*)L'importo dovuto é da calcolare dal 04 luglio 2006 su base annuale. (*)Entrambe le parti (locatore e conduttore) sono co-obbligate alla registrazione, salvo patto contrario fra le parti. (*)Per i contratti stipulati dopo il 04 luglio 2006, valgono le solite e stesse regole per i termini di registrazione.
(*)L'obbligo di registrazione del contratto prevede l'addebito dell'1% (uno%)per le locazioni assoggettate ad IVA e del 2%(due%) le locazioni di civili abitazioni (quindi esenti IVA) (attenzione perché poi esistono altri casi specifici, vedere la norma in vigore!). (*)Tale registrazione va effettuata in via telematica con pagamento mediante addebito telematico su conto corrente bancario. (*)L'importo dovuto é da calcolare dal 04 luglio 2006 su base annuale. (*)Entrambe le parti (locatore e conduttore) sono co-obbligate alla registrazione, salvo patto contrario fra le parti. (*)Per i contratti stipulati dopo il 04 luglio 2006, valgono le solite e stesse regole per i termini di registrazione.
allego link alla circolare 33 del 16.11.2006
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comunicazione clienti-fornitori al 29aprile2007. Il tuo software è pronto?
Fra le altre novità introdotte dalla Legge Bersani-Visco, dal 2007 inizia l'obbligo di comunicazione dei clienti e dei fornitori ai fini IVA, per vendite e acquisti effettuati nell'anno 2006. Fino a qui niente di speciale; ricordo la scadenza che é fissata per il 29 aprile 2007, soggetta alla ormai solita trasmissione telematica per la presentazione al Ministero; dall'obbligo di inserimento nell'elenco fornitori pare siano esclusi per il primo anno (quindi per il 2006) i fornitori con fatture escluse da ambito IVA (uso il condizionale, perché fino alla scadenza consiglio di rimanere aggiornati); per il primo anno (sempre per il 2006) é obbligatorio indicare almeno i fornitori titolari di Partita IVA, dall'anno successivo anche quelli titolari di solo codice fiscale; ricordo le sanzioni amministrative per l'omessa comunicazione che vanno dai 258 ai 2.065 euro; pare siano esenti gli imprenditori il cui volume d'affari nel 2006 sia stato inferiore ai 25.822,84euro; la dichiarazione deve indicare per ogni cliente e fornitore: partita IVA, importo complessivo delle operazioni effettuate, imponibile-imposta-operazioni non imponibili-operazioni esenti.
Ok dopo aver ricordato l'adempimento mi permetto un'aggiunta: ma il vostro software é pronto a generare il file da trasmettere al Ministero attraverso il vostro commercialista? Forse pochi stanno pensando che alcuni programmi di contabilità non sono aggiornati dal punto di vista fiscale e, quindi, il file potrebbe non essere leggibile dal tuo commercialista o addirittura il tuo programma di contabilità potrebbe nemmeno aver previsto di generarne uno. Quindi? In tal caso, quindi, preparati a inserire a manina tutti i dati nella dichiarazione oppure, se ti avvali di un soggetto abilitato alla presentazione, a consegnargli la documentazione necessaria perché lo faccia a nome e per conto della tua impresa!
Ora ci saranno soggetti ben felici di poter lucrare su questo adempimento che costerà qualcosa alle imprese; io rimango dell'opinione che questo tipo di formalità distolgono il professionista dal reale ruolo che dovrebbe rivestire: generare positiva e cotruttiva consulenza all'impresa.
PS: occhio alla scadenza! 29 e non 30 aprile! il motivo? scade 60 giorni dopo la comunicazione annuale dati IVA (e 60gg dopo il 28 febbraio é il 29 aprile)
Ok dopo aver ricordato l'adempimento mi permetto un'aggiunta: ma il vostro software é pronto a generare il file da trasmettere al Ministero attraverso il vostro commercialista? Forse pochi stanno pensando che alcuni programmi di contabilità non sono aggiornati dal punto di vista fiscale e, quindi, il file potrebbe non essere leggibile dal tuo commercialista o addirittura il tuo programma di contabilità potrebbe nemmeno aver previsto di generarne uno. Quindi? In tal caso, quindi, preparati a inserire a manina tutti i dati nella dichiarazione oppure, se ti avvali di un soggetto abilitato alla presentazione, a consegnargli la documentazione necessaria perché lo faccia a nome e per conto della tua impresa!
Ora ci saranno soggetti ben felici di poter lucrare su questo adempimento che costerà qualcosa alle imprese; io rimango dell'opinione che questo tipo di formalità distolgono il professionista dal reale ruolo che dovrebbe rivestire: generare positiva e cotruttiva consulenza all'impresa.
PS: occhio alla scadenza! 29 e non 30 aprile! il motivo? scade 60 giorni dopo la comunicazione annuale dati IVA (e 60gg dopo il 28 febbraio é il 29 aprile)
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giovedì 23 novembre 2006
quanto hai lavorato oggi?
riporto pari pari un articolo apparso su ItaliaOggi del 22novembre2006, pubblicato anche sul sito CNA.
Interessante, conferma gli sforzi di noi tutti per mandare avanti non tanto e solo "la nostra baracca", ma testimonia la fiducia, la grinta, la volontà, l'intelligenza, l'insofferenza, la dimestichezza nel voler andare avanti ognuno con la propria impresa.
Qualche giorno fa un cliente mi ha chiesto: "Filippo, spiegami un po' perché devo pagare al fisco fra tasse e contributi più del 50% del reddito della mia impresa? c'é qualcuno che mi dà il 50% delle energie per andare avanti?"
Beh, caro Luca, eccoti una risposta (oltre a quella che già ti avevo fornito): non sei solo! ;)
PMI, 11 ORE AL GIORNO PER PASSIONE. Tanto lavorano in media le aziende d'Italia secondo la CNA. Gian Carlo Sangalli: l'immagine di un paese che fa della produttività la propria ragione di vita.
Lavorano mediamente quasi 11 ore al giorno. Lo fanno per passione, per autorealizzazione e perché costituisce una tradizione di famiglia. Dedicano all'azienda quasi la totalità della loro giornata e sono assorbiti principalmente da attività operative. E questo il profilo dell'imprenditore italiano secondo uno studio condotto dall'Osservatorio impresa Italia in collaborazione con A B capital per conto della CNA sul tempo lavorativo e motivazione imprenditoriale degli imprenditori del bel paese.L'Osservatorio impresa Italia è un patrimonio creato da CNA, in collaborazione con A B Capital, nell'ottica di fornire risposte reali a temi sistemici e di merito sull'economia e sulla società italiana. L'Osservatorio contiene oltre 240 mila imprenditori rappresentativi su base territoriale e settoriale dall'economia del paese a esclusione del settore agricolo e delle grandi industrie.Dal focus viene fuori che artigiani, commercianti, professionisti e autonomi, in genere, impiegano sul lavoro mediamente 10 ore e 32 minuti; dalle 9 ore e 57 minuti dell'edilizia sino alle 11 e 27 del manifatturiero. Si tratta di un lavoro che assorbe gli imprenditori in attività operative (74,4%) più che in gestione e strategie (25,6%). E che si inizia essenzialmente per passione (30,1%); per superare uno stato di disoccupazione (20,4%) ma anche per tradizione (18,8%) o per raggiungere una propria :autonomia (15,4%).Illuminanti sono poi le motivazioni che spingono a effettuare il lavoro autonomo: l'indicatore motivazionale della ricerca indica nel 71,4% dei casi ragioni di autorealizzazione (passione, tradizione, autonomia, competenza) e nel solo 20% ragioni di bisogno. Insomma, com'è imprenditore italiano? Una persona che rischia e spende gran parte del suo tempo in azienda con grande passione.«Si tratta di un'immagine completamente differente da quella propinata ultimamente dai media, che riconduce al lavoro autonomo luoghi comuni negativi legati all'evasione fiscale», commenta il segretario generale della CNA Gian Carlo Sangalli. «Ciò che si evince da questa ricerca, invece, è un Italia che ha scelto di affrontare la sfida, di fare del lavoro gran parte della propria vita e crede che la flessibilità non sia una minaccia».Secondo Sangalli l'immagine distorta di un imprenditoria furbastra e che non paga le tasse è stata diffusa per preparare il terreno alla manovra 2007 basata sugli inasprimenti fiscali e contributivi proprio a carico delle categorie. «Si è cercato di spaccare il paese tra gli onesti e i disonesti, gli autonomi e i dipendenti, le imprese e i lavoratori», ha aggiunto il segretario generale della confederazione artigiana. «È l'idea irresponsabile di un paese che non esiste, diverso dall'Italia che noi conosciamo fatta di famiglie, di dipendenti e di clienti delle nostre imprese», spiega.Ma non basta. «È sbagliato affrontare i temi fiscali in modo ideologico», aggiunge Sangalli, «l'evasione fiscale appartiene a tutte le categorie economiche, lavoratori autonomi e dipendenti compresi: i doppio lavoristi sono infatti evasori così come chi lavora nel sommerso».Secondo la CNA è necessario superare al più presto i luoghi comuni. «Con questo studio», insiste Sangalli, «abbiamo dimostrato che gli imprenditori per produrre un reddito simile a un maestro elementare o di un dipendente pubblico debbono lavorare oltre il doppio o il triplo».«Gravare questo reddito del 70% fra tasse e contributi come fa la Finanziaria, dunque, non solo fa arrabbiare gli imprenditori ma rischia solo di far crescere il lavoro nero e l'evasione», conclude il segretario della confederazione artigiana.
Interessante, conferma gli sforzi di noi tutti per mandare avanti non tanto e solo "la nostra baracca", ma testimonia la fiducia, la grinta, la volontà, l'intelligenza, l'insofferenza, la dimestichezza nel voler andare avanti ognuno con la propria impresa.
Qualche giorno fa un cliente mi ha chiesto: "Filippo, spiegami un po' perché devo pagare al fisco fra tasse e contributi più del 50% del reddito della mia impresa? c'é qualcuno che mi dà il 50% delle energie per andare avanti?"
Beh, caro Luca, eccoti una risposta (oltre a quella che già ti avevo fornito): non sei solo! ;)
PMI, 11 ORE AL GIORNO PER PASSIONE. Tanto lavorano in media le aziende d'Italia secondo la CNA. Gian Carlo Sangalli: l'immagine di un paese che fa della produttività la propria ragione di vita.
Lavorano mediamente quasi 11 ore al giorno. Lo fanno per passione, per autorealizzazione e perché costituisce una tradizione di famiglia. Dedicano all'azienda quasi la totalità della loro giornata e sono assorbiti principalmente da attività operative. E questo il profilo dell'imprenditore italiano secondo uno studio condotto dall'Osservatorio impresa Italia in collaborazione con A B capital per conto della CNA sul tempo lavorativo e motivazione imprenditoriale degli imprenditori del bel paese.L'Osservatorio impresa Italia è un patrimonio creato da CNA, in collaborazione con A B Capital, nell'ottica di fornire risposte reali a temi sistemici e di merito sull'economia e sulla società italiana. L'Osservatorio contiene oltre 240 mila imprenditori rappresentativi su base territoriale e settoriale dall'economia del paese a esclusione del settore agricolo e delle grandi industrie.Dal focus viene fuori che artigiani, commercianti, professionisti e autonomi, in genere, impiegano sul lavoro mediamente 10 ore e 32 minuti; dalle 9 ore e 57 minuti dell'edilizia sino alle 11 e 27 del manifatturiero. Si tratta di un lavoro che assorbe gli imprenditori in attività operative (74,4%) più che in gestione e strategie (25,6%). E che si inizia essenzialmente per passione (30,1%); per superare uno stato di disoccupazione (20,4%) ma anche per tradizione (18,8%) o per raggiungere una propria :autonomia (15,4%).Illuminanti sono poi le motivazioni che spingono a effettuare il lavoro autonomo: l'indicatore motivazionale della ricerca indica nel 71,4% dei casi ragioni di autorealizzazione (passione, tradizione, autonomia, competenza) e nel solo 20% ragioni di bisogno. Insomma, com'è imprenditore italiano? Una persona che rischia e spende gran parte del suo tempo in azienda con grande passione.«Si tratta di un'immagine completamente differente da quella propinata ultimamente dai media, che riconduce al lavoro autonomo luoghi comuni negativi legati all'evasione fiscale», commenta il segretario generale della CNA Gian Carlo Sangalli. «Ciò che si evince da questa ricerca, invece, è un Italia che ha scelto di affrontare la sfida, di fare del lavoro gran parte della propria vita e crede che la flessibilità non sia una minaccia».Secondo Sangalli l'immagine distorta di un imprenditoria furbastra e che non paga le tasse è stata diffusa per preparare il terreno alla manovra 2007 basata sugli inasprimenti fiscali e contributivi proprio a carico delle categorie. «Si è cercato di spaccare il paese tra gli onesti e i disonesti, gli autonomi e i dipendenti, le imprese e i lavoratori», ha aggiunto il segretario generale della confederazione artigiana. «È l'idea irresponsabile di un paese che non esiste, diverso dall'Italia che noi conosciamo fatta di famiglie, di dipendenti e di clienti delle nostre imprese», spiega.Ma non basta. «È sbagliato affrontare i temi fiscali in modo ideologico», aggiunge Sangalli, «l'evasione fiscale appartiene a tutte le categorie economiche, lavoratori autonomi e dipendenti compresi: i doppio lavoristi sono infatti evasori così come chi lavora nel sommerso».Secondo la CNA è necessario superare al più presto i luoghi comuni. «Con questo studio», insiste Sangalli, «abbiamo dimostrato che gli imprenditori per produrre un reddito simile a un maestro elementare o di un dipendente pubblico debbono lavorare oltre il doppio o il triplo».«Gravare questo reddito del 70% fra tasse e contributi come fa la Finanziaria, dunque, non solo fa arrabbiare gli imprenditori ma rischia solo di far crescere il lavoro nero e l'evasione», conclude il segretario della confederazione artigiana.
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mercoledì 22 novembre 2006
tutto é iniziato per un file RSS
un paio di settimane fa ho scaricato e installato il desktop di google. Simpaticissimo e "utile" strumento da tenere a portata di mano sul PC. Mi sono scaricato un programmino dal nome "una parola tedesca al giorno", con l'idea di foraggiare il mio linguaggio turistico di qualche termine appropriato, oltre a quelli conosciuti per la sopravvivenza in terra frisona.
A un certo punto ho scoperto che la "parola al giorno" non mi era fornita da google, ma da un sito 'vattelapesca dove stava' di qualcun altro. Capito che la mia parolina tedesca (quel giorno era "freundlich") non era altro che una foglia di un grande albero, ho voluto percorrere tutto il ramo come uno scoiattolo, per giungere alla base del tronco e godermi l'ombra della chioma dal basso. così facendo mi sono imbattuto in un file RSS e ho capito che il mio google desktop non era altro che un "feed-reader" (termine inglese che sta per cibo, bocconcino, compatibile col concetto di "cookie" (biscottino), alla faccia di chi dice che gli inglesi non sanno cucinare replico che almeno pensano agli snack stando davanti al monitor!) Ebbene ho scoperto cosa sono i "news aggregator" e i vari softwarini (gratuiti) utili per leggerli. Ovviamente posso avere sul mio pc, non solo il desktp di google, ma un semplicissimo software (ho installato subito il feedreader!) che mi permette di essere aggiornato dalle news di tutti i fornitori delle stesse.
Come non poter trovarmi paciosamente soddisfatto nel vedere l'RSS dell'agenzia delle entrate?
Ho inserito un link alla fine di questo blog. Spero che questa "lavagna" sia stimolo a chiunque passi da queste parti a lasciare un "bocconcino-RSS" in materia d'impresa, per arricchire la cultura professionale di tutti gli utenti del blog.
A un certo punto ho scoperto che la "parola al giorno" non mi era fornita da google, ma da un sito 'vattelapesca dove stava' di qualcun altro. Capito che la mia parolina tedesca (quel giorno era "freundlich") non era altro che una foglia di un grande albero, ho voluto percorrere tutto il ramo come uno scoiattolo, per giungere alla base del tronco e godermi l'ombra della chioma dal basso. così facendo mi sono imbattuto in un file RSS e ho capito che il mio google desktop non era altro che un "feed-reader" (termine inglese che sta per cibo, bocconcino, compatibile col concetto di "cookie" (biscottino), alla faccia di chi dice che gli inglesi non sanno cucinare replico che almeno pensano agli snack stando davanti al monitor!) Ebbene ho scoperto cosa sono i "news aggregator" e i vari softwarini (gratuiti) utili per leggerli. Ovviamente posso avere sul mio pc, non solo il desktp di google, ma un semplicissimo software (ho installato subito il feedreader!) che mi permette di essere aggiornato dalle news di tutti i fornitori delle stesse.
Come non poter trovarmi paciosamente soddisfatto nel vedere l'RSS dell'agenzia delle entrate?
Ho inserito un link alla fine di questo blog. Spero che questa "lavagna" sia stimolo a chiunque passi da queste parti a lasciare un "bocconcino-RSS" in materia d'impresa, per arricchire la cultura professionale di tutti gli utenti del blog.
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