martedì 27 febbraio 2007

ebay da fastidio al fisco americano?!

Del dibattito che si sta scatenando in materia fiscale per il sito Ebay (e simili)se ne sente parlare da mesi. Ma ormai il tempo stringe e il fisco americano ha puntato sia il dito che gli occhi alle movimentazioni commerciali su quel "mercato virtuale" a cui soggiacciono in verità profitti ben materiali.

Sul IlSole24Ore di oggi -27.02.2007 pag. 11- leggo l'interessante articolo a tutta pagina dedicato al mercato Ebay e alla dimensione che le transazioni commerciali nel loro insieme stanno raggiungendo: 222 milioni di utenti registrati nel mondo, 4,3milioni di "neo-commercianti" che operano su Ebay, e 500.000US$ di transazioni commerciali che vengono effettuate ogni anno sul sito.

Il fisco americano sta chiedendo al gestore del portale di avere informazioni fiscali analitiche per ogni compra-vendita, al fine di scovare chi svolge attività d'impresa sotto forma "privata".

Per la eloquente risposta Ebay, riporto quanto scritto sul giornale citato: "L'internet company, gelosa della politica di protezione della privacy dei suoi aderenti non ne vuole sapere. Spetta chi vende dichiarare correttamente i propri guadagni, e non a Ebay di comportarsi come 'grande fratello'".

Si cita inoltre la situazione Italia: il mercato Ebay ha 1,5milioni di transazioni in offerta in ogni momento, 7milioni di visitatori e circa 6mila neo-imprenditri commerciali italiani.

Ricordo che il fisco italiano permette il mercato "privato", cioé fra soggetti non imprenditori se la vendita di beni o la prestazione di servizi non ha carattere pofessionale o d'impresa secondo i combinati disposti delle definizioni date dal codice civile e dal Testo Unico sulle Imposte sui Redditi.

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