Del dibattito che si sta scatenando in materia fiscale per il sito Ebay (e simili)se ne sente parlare da mesi. Ma ormai il tempo stringe e il fisco americano ha puntato sia il dito che gli occhi alle movimentazioni commerciali su quel "mercato virtuale" a cui soggiacciono in verità profitti ben materiali.
Sul IlSole24Ore di oggi -27.02.2007 pag. 11- leggo l'interessante articolo a tutta pagina dedicato al mercato Ebay e alla dimensione che le transazioni commerciali nel loro insieme stanno raggiungendo: 222 milioni di utenti registrati nel mondo, 4,3milioni di "neo-commercianti" che operano su Ebay, e 500.000US$ di transazioni commerciali che vengono effettuate ogni anno sul sito.
Il fisco americano sta chiedendo al gestore del portale di avere informazioni fiscali analitiche per ogni compra-vendita, al fine di scovare chi svolge attività d'impresa sotto forma "privata".
Per la eloquente risposta Ebay, riporto quanto scritto sul giornale citato: "L'internet company, gelosa della politica di protezione della privacy dei suoi aderenti non ne vuole sapere. Spetta chi vende dichiarare correttamente i propri guadagni, e non a Ebay di comportarsi come 'grande fratello'".
Si cita inoltre la situazione Italia: il mercato Ebay ha 1,5milioni di transazioni in offerta in ogni momento, 7milioni di visitatori e circa 6mila neo-imprenditri commerciali italiani.
Ricordo che il fisco italiano permette il mercato "privato", cioé fra soggetti non imprenditori se la vendita di beni o la prestazione di servizi non ha carattere pofessionale o d'impresa secondo i combinati disposti delle definizioni date dal codice civile e dal Testo Unico sulle Imposte sui Redditi.
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