...... ovvero il blog di un commercialista - appunti per sé e per i propri clienti - ...... (e per quelli che ancora non lo sono)
venerdì 29 dicembre 2006
biblioteche in Italia: fuori legge?!
studi settore: escluso il periodo ante-liquidazione
wi-max: la banda larga senza fili
http://www.milanofinanza.it/news/dettaglio_news.asp?id=200612281600556064&chkAgenzie=TMFI
venerdì 22 dicembre 2006
fallimenti: cessione dei crediti
Di fatto il tribunale di Milano (pioniere in Italia) aveva progettato di cedere i crediti di imposta (dirette e IVA) delle società fallite ad acquirenti, mediante sconto; di fatto mettendoli all'asta. Indicativamente le base d'asta sarebbero state del 75% per i crediti certi e del 40% per i crediti dubbi. Sembra però che la burocrazia (certificazioni varie) abbia rallentato la procedura. Un peccato per tutte le parti in causa.
giovedì 21 dicembre 2006
i reati tributari. il D.Lgs. 74/2000
Nella citata norma i reati identificati in via principale sono i seguenti:
(le cifre in euro sono da me arrotondate):
- fatturazione falsa (passiva) per acquisti inesistenti: da 1annoe6mesi a 6 anni di reclusione;
ma se le fatture false sono fino a 154.000euro di importi nell'anno, allora la reclusione é da 6mesi a 2anni.
-false dichiarazioni dei redditi ed IVA (dichiari il falso per ridurre la base imponibile): reclusione da 1annoe6mesi a 6 anni.
-dichiarazioni infedeli (quando l'imposta evasa é maggiore a 103.000euro E si é dichiarato un minor imponibile pari ad almeno il 10%) da 1 a 3 anni di reclusione;
-omessa dichiarazione dei redditi, se l'imposta dovuta é maggiore a 77.000euro: reclusione da 1 a 3 anni;
- omessi versamenti ritenute acconto certificate, maggiori a 50.000euro da 6mesi a 2anni
- omessi versamenti IVA maggiori a 50.000euro da 6 mesi a 2anni;
- indebita compensazione di crediti inesistenti maggiori a 50.000 euro: da 6 mesi a 2 anni
- atti fraudolenti al fine di far sparire il proprio patrimonio per non pagare imposte da 6mesi a 4anni di reclusione.
Trascuro le altre sanzioni penali di corollario a quelle sopra esposte.
Ovviamente i reati sopra elencati sono cumulabili fra loro.
Non cito qui i reati di natura commerciale e fallimentare che riguardano l'imprenditore. spero di farlo presto!
fatture dei professionisti (IVA, INPS e RITENUTA)
Qui voglio solo annotare un paio di casi:
1) lavoratore autonomo con contributo INPS del quale può chiedere rivalsa 4% al poprio cliente;
2) professionista con Cassa di Previdenza (2% o 4%; ma in questo esempio uso il 4% più frequente).
caso 1)
la fattura deve contenere rivalsa INPS 4%, IVA 20% e ritenuta acconto 20%.
Ovviamente si tenga presente che per addebitare il contributo INPS il contribuente deve eesersi già iscritto alla gestione separata INPS. La rivalsa dà diritto ad incassare il 4% del fatturato. Poi i contribuente verserà nel modello Unico quanto dovuto in base al quadro RR, dove il conteggio avviene sul reddito netto (il 18,20% fino a euro 39.297 e 19,20% da 39.297 a 85.478 -oltre nulla é dovuto)
La bozza della fattura sarebbe (con INPS):
compenso: 1.000+
rivalsa 4%: 40+
IVA su 1.040 (imponibile): 208+
totale fattura: 1.248=
- ritenuta 20% su 1.040: 208-
totale netto a pagare: 1.000.//
caso 2)
questa invece la fattura con cassa Previdenziale (NON INPS):
compenso: 1.000+
rivalsa 4%: 40+
IVA su 1.040 (imponibile): 208+
totale fattura: 1.248=
- ritenuta 20% su 1.000: 200-
totale netto a pagare: 1.048.//
Infine: la differenza fra i due tipi di contributo é che la ritenuta d'acconto é da calcolare sul 4% se il contributo é INPS; altrimenti la ritenuta non si liquida sul contributo dovuto alle Casse di Previdenza non INPS.
mercoledì 20 dicembre 2006
IRPEF - gli scaglioni (dpr 917/86) art 13
Gli scaglioni per il reddito 2006 sono:
23% fino 26.000 euro
33% oltre, fino 33.500 euro
39% oltre i 33.500 euro
NB:
- se al reddito complessivo concorrono solo redditi pensione <=7.500euro, e/o redditi terreni <=185,2euro, e/o abitazione principale e pertinenze: non é dovuta alcuna imposta
Dall'imposta lorda ottenuta, si sottraggono gli importi detrabili di cui agli artt. 15 e 16
Dall'imposta netta si detrae l'ammontare dei crediti d'imposta spettanti dall'art 165
IRPEF - deduzioni oneri famiglia. art 12
- coniuge non separato 3.200euro (se il reddito del coniuge é <= 2.840,51euro, al lordo degli oneri deducibili); con questo si intende anche il limite di reddito per il coniuge "a carico"
- ogni figlio 2.900 euro (idem, se il reddito del figlio <= 2.840,51 euro)
- ma 3.450 euro se il figlio ha età inferiore ai 3 anni
- ma 3.200 euro per il primo figlio se manca l'altro genitore
- ma 3.700 euro per ogni figlio portatore di handicap (legge 104/92)
tutte queste deduzioni per carichi di famiglia devono essere ragguagliate a mese di validità nell'anno di imposizione
- sono deducibili fino 1.820euro le spese documentate, sostenute per gli addetti alla propria assisnteza personale, nei casi di non autosufficienza.
- sono altrettanto deducibili le stesse cifre nell'interessevdelle persone indicate dall'art.433CC
tutte le deduzioni sopra indicate spettano per la parte corrispondente al rapporto che segue:
(78.000+DeduzioniTutte-RedditoComplessivo)/78.000
se il rapporto >=1 la deduzione spetta per intero;
se il rapporto <=0 la deduzione NON spetta;
se il rapporto é compreso fra 0 ed 1, estremi esclusi, si calcola la proporzione utilizzando le prime quattro cifre decimali del rapporto ottenuto.
IRPEF - gli oneri deducibili (art. 10 dpr 917/86)
- spese mediche e per assistenza specifica a portatori di handicap; le spese mediche e di assistenza infermieristica e riabilitativa, per personale con qualifica professionale
- assegni periodici al coniuge separato (escluso mantenimento figli)
- assegni periodici dovuti in forza di testamento
- somme restituite all'erogatore, se hanno concorso al reddito in anni precedenti
- contributi previdenza e assistenza obbligatoria (contributi INSP e casse di previdenza, nonché per i colaboratori continuativi la quota previdenziale rimasta a loro carico)
- contributi per pensione complementare /previdenza complementare (comunque non superiori al 12% del reddito e in ogni caso inferiori a 5.164,57euro)
- contributi al fondo integrativo del SSN
- somme dovute ai dipendenti chiamati ad adempiere funzioni agli ufici elettorali
- contributi, donazioni non superiori al 2% del reddito complessivo, se desitnati a favore delle organizzazioni non governative (art 28 legge 49/87; ai paesi in via di sviluppo)
- erogazioni liberali in favore dell'Istituto centrale per il sostentamento del clero della Chiesa cattolica con un importo massimo di euro 1.032,91
- il 50% delle spese sostenute per la procedura di adozione di minorenni stranieri
- la rendita catastale dell'immobile adibito ad abitazione principale e relative pertinenze
IRPEF - la "no tax area" (art 11 dpr 917/86)
- il principio base é che dal reddito complessivo netto si deduce l'importo di 3.000euro.
- ma se al reddito complessivo partecipano reddito di lavoro dipendente (esclusi quelli elencati all'art. 50 comma 1) lettere a) b) c) c-bis) d) h-bis) l)) allora la deduzione si aumenta di 4.500 euro.
- ma se al reddito complessivo partecipano redditi di pensione allora la deduzione si aumenta di euro 4.000.
- ma se al reddito complessivo partecipano redditi professionali o lavoro autonomo(art. 53) o d'impresa (art.66) la deduzione si aumenta di 1.500euro.
NB la deduzione dal reddito complessivo é limitata in percentuale, in funzione del reddito (più é alto il reddito, più la no tax area si restringe).
Esiste la formula per cui calcolare la propria aliquota di deducibilità NTA:
(26.000+3.000+(4.000 oppure 4.500 oppure 1.500)-reddito complessivo) / 26.000
Se il risultato >= 1 la deduzione compete per intero;
POP ed SMTP di tutti i provider posta
http://lnx.web-burning.it/2006/10/20/configurazione-email-pop3smtp/
modulistica fiscale
f24, modelli dichiarazione, Unico PF-SP-SC, IVA, ecc:
http://www.agenziaentrate.it/ilwwcm/connect/Nsi/Strumenti/Modulistica/
riordino professioni
http://www.ilsole24ore.com/fc?cmd=document&file=/art/SoleOnLine4/Norme%20e%20Tributi/2006/12/ddl_delega_professioni_intellettuali.doc?uuid=4f1429ba-8551-11db-8374-00000e251029
modello DURC
Il DURC è un certificato che, sulla base di un'unica richiesta, attesta contestualmente la regolarità di un'impresa per quanto concerne gli adempimenti INPS, INAIL e Cassa Edile verificati sulla base della rispettiva normativa di riferimento.
Viene richiesto alle imprese che intendono procedere con costruzioni immobiliari, al fine di permettere la verifica della legalità e conformità dell'impresa stessa alle normative contributive in vigore.
Il rilascio del DURC é sottoposto a normativa contenuta nelle circolari IAIL n. 38/2005 e INPS n. 92/2005.
eccole:
http://www.sportellounicoprevidenziale.it/docs/Inail_Circolare_38_2005.pdf
http://www.sportellounicoprevidenziale.it/docs/Inps_Circolare_92_2005.pdf
finanziaria 2007: le ultime modifiche dal Senato
Ecco il testo aggiornato delle modifiche. siamo in attesa della promulgazione del testo definitivo.
http://www.ilsole24ore.com/fc?cmd=document&file=/art/SoleOnLine4/Speciali/2006/finanziaria2007/C1746_bis_B.pdf?uuid=b286b238-8f33-11db-bf71-00000e25108c
DAU - documento amministativo unico
Impone ad ogni operatore che effettui operazioni doganali di dichiarare, anche per il tramite di un rappresentante, su un apposito stampato (DAU - bolletta doganale) i dati relativi alla merce oggetto dell'operazione ed allegare tutti i documenti ad essa relativi per l'applicazione del regime doganale richiesto.
La dogana provvederà ad accertare la dichiarazione constatando formalmente la modulistica, i tributi versati, gli allegati presentati.
Non analizzo la normativa nel dettaglio, rimandando al tuo spedizioniere di fiducia il rimando alla normativa attuale.
In materia sono state pubblicate due circolari datate dicembre 2006, le allego. sono complete di codici e spiegazioni:
http://www.ilsole24ore.com/fc?cmd=document&file=/art/SoleOnLine4/Speciali/2006/documenti_lunedi/18dicembre2006/circ_dogane_11_11_06_n_45d.pdf?cmd=art
http://www.ilsole24ore.com/fc?cmd=document&file=/art/SoleOnLine4/Speciali/2006/documenti_lunedi/18dicembre2006/circ_dogane_12_12_2006_46.pdf?cmd=art
thailandia - capitali dall'estero
Ovviamente gli stranieri presenti con valuta in Thailandia non ha fatto altro che prelevare dai conti correnti (ovvero investimenti mobiliari) per riportarli al paese di origine.
Conseguenza della settimana corrente: un calo dell'indice di borsa thailandese del 15-19%!
Oggi: il governo thailandese ha abrogato la norma che vincolava di fatto il 30% dei patrimoni, nella speranza di una ripresa delle quotazioni.
Allego link de IlSole24Ore: http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Finanza%20e%20Mercati/2006/12/alan_19dic_Thailandia.shtml?uuid=7d40ee9e-8f3e-11db-bf71-00000e25108c&DocRulesView=Libero
lunedì 18 dicembre 2006
tabelle ACI
http://www.ilsole24ore.com/fc?cmd=document&file=/art/SoleOnLine4/Norme%20e%20Tributi/2006/12/auto_aziendali_costi_chilometrici2007_tabelle.pdf?uuid=183690b8-8a88-11db-a2a1-00000e25108c
buon viaggio!
eletto uomo dell'anno dal Time!
Ti consiglio di verificare se ci sei anche tu!
http://www.tgcom.mediaset.it/mondo/articoli/articolo340727.shtml
domenica 17 dicembre 2006
finanziamento soci: art. 98 Dpr 917/86
Al fisco non penso dia fastidio sostanzialmente il fatto che i soci ricorrano al finanziamento anziché all'apporto di capitale, non fosse altro per il fatto che lo scopo di dimostrare elusivo un risparmio d'imposta di questo tipo é senza dubbio lo scopo primario dell'amministrazione finanziaria. Il motivo é evidente se ci si pensa: bisogna per esempio finanziare l'impresa con 1milione di euro a lungo termine. Se il finanziamento avviene con apporto di capitale, viene poi tassato il dividendo in capo al percettore, sotto forma di imponibile IREs o IRPEF a seconda del percipiente. Se il finanziamento avviene con apporto di risorse che non vanno a cpaitale (finanziamento fruttifero, per esempio) la tassazione della rendita é del 12,50% fissa, nettamente inferiore alla tassazione del caso precedente. Non solo: il dividendo del primo caso é il risultato di un reddito netto, mentre nel pagamento di interessi questi possono essere dedotti dall'utile d'essrcizio con un indubbio risparmio fiscale anche di IRES o IRPEF a seconda del soggetto che corrisponde gli interessi sul capitale prestato.
Per questo il fisco ritiene elusivo il comportamento di chi apporta alla propria impresa (società) un capitale finanziario di funzionamento (a lunga) che nella forma si fa risultare di finanziamento.
la norma si applica solo ai soggetti esonerati dagli studi di settore per dimensione (fatturato superiore ai 5.164.569 euro) (comma 7 dell'art 98 richiamato in oggetto); ovvero a ogni dimensione di fatturato, quando l'oggetto sociale ha obiettivo l'attivitò di partcipazioni societaria (holding)
inoltre la norma si applica ai soli finanziamenti effettuati dai soci qualificati (che detengano quindi lameno il 25% del capitale sociale)
ancora: la "thin cap" si applica solo se i finanziamenti ritenuti elusivi eccedono il quadruplo del patrimonio netto contabile afferente al socio. Il livello di indebitamento inferiore a tale limite viene dunque considerato fisiologico dal Legislatore, e quindi non punibile.
Le conseguenze del fatto di aver tenuto un comportamento elusivo ex art 98 significa che per la quota eccedente il quadruplpo dle patrimonio netto, come sopra indicato, diviene interesse passivo indeducibile per la società che l'ha erogato; e ovviamente diviene tassato sotto forma di dividendo e non di interesse in capo al socio percettore delle somme.
email: a chi la password in caso di morte?
Effetti e conseguenze? beh, .. basti pensare al caso del defunto che potesse essere un famoso scrittore e avesse lasciato i propri (inediti) scirtti archiviati diligentemente nella propria casella di posta a cui nessuno, mai .. potrà più accedere.
sabato 16 dicembre 2006
download software
http://www.softpedia.com/
venerdì 15 dicembre 2006
modulistica
buon utilizzo!
http://www.italia.gov.it/servlet/ContentServer?pagename=e-Italia/homepage&canale=1147958715841
quando alle multe ci pensa qualcun altro..
http://it.news.launch.yahoo.com/dyna/article.html?a=/15122006/2/australia-multato-robbie-williams.html&e=l_news
email intasate... la comunicazione rallenta?
Ora si spiega il tutto:
http://www.repubblica.it/2006/10/sezioni/scienza_e_tecnologia/banda-larga/virus-adsl/virus-adsl.html
giovedì 14 dicembre 2006
supporti informatici di documenti fiscali
http://www.agenziaentrate.it/ilwwcm/resources/file/ebf9d545c638a91/circolare_36.pdf
Corte di Cassazione specializzata in dir. tributario
Ricordo che il contenzioso tributario oggi avviene presso le Commissioni Tributarie di primo e di secondo grado (provinciali e regionali). Dopo il secondo grado l'ulimo "appello" é di rilevanza costituzionale presso la Corte di Cassazione.
Tale Corte é ovviamente sovraccaricata da ogni parte della giustizia nazionale, dovendosi occupare ache della magistratura ordinaria (penale e civile).
Pertanto (anche) per snellire il lavoro della commissione, si sta creando una sezione speciale che si occupaerà ad hoc dei ricorsi in cassazione in materia tributaria.
E' sorprendente pensare alla dimensione del contenzioso presso la orte suprema: dati 2005 sono presenti poco meno di 5 milioni di ricorsi; tolti quelli "eiliminabili" e sussisterebbero circa 320.000 che smaltiti al ritmo di 8mila all'anno lascerebbe in vita la corte per i prossimi 40 anni!
I dai sono presi da ItaliaOggi del 13 dicembre 2006, pagina 37
IVA auto al rimborso
Tutti sappiamo anche che sarà diritto dei contribuenti chiedere il rimborso dell'IVA che non si é potuto detrarre all'epoca.
Forse non tutti sanno che:
- l'IVA rimborsabile sarà solo per il periodo 01.01.2003-13.09.2006. quindi per il periodo precedente "chi ha avuto ha avuto...e chi ha dato ha dato";
- la quota detraibile verrà "rimborsata" sotto forma di crediti IVA utilizzabili in compensazione;
- la data della dichiarazione di rimborso é fissata per il 15 aprile 2007;
- la norma di riferimento é il d.l. 258 del 15.09.2006 poi Legge 278 del 10.11.2006;
- per la quota IVA si procede con una "forfettizzazione" e non con un conteggio analitico (peraltro pressoché impossibile da effettuare, ma quasi certamente potrà essere richiesto e prodotto da parte del contribuente, se vantaggioso rispetto al forfettario);
e infine, il dubbio che avevo con taluni colleghi, si é avverato:
- chi chiederà il rimborso IVA, non avendo potuto detrarre l'IVA all'epoca e quindi l'ha dedotta come costo in bilancio, ora dovrà corrispondere IRES (o IRPEF), nonché IRAP sulla quota di IVA che invece viene rimborsata!
Stiamo ad aspettare la dichiarazione di rimborso e la relativa circolare ministeriale di sicuro accompagnamento.
acconto IVA al 27.XII.2006
tre metodi opzionali fra loro:
STORICO,
PREVISIONALE
ANALITICO
1) metodo storico
prendere la liquidazione IVA dll'ultimo trimestre 2005 (al lordo dell'eventuale acconto dicembre 2005).
Se tale saldo era a credito l'acconto non é dovuto.
Se tale saldo invece é a debito, si versa l'88% di tale importo.
NB: l'ultimo periodo 2005 si intende trimestre per i trimestrali e mese per i mensili.
Diverso adempimento per chi da mensile é diventato trimetrale nel 2006 o viceversa da trimestrale é divenuto mensile. In tal caso verificare la propria posizione, dovendo ragguagliare pro-tempo il periodo da trimestre a mese, semplicemente in proporzione di 1 a 3.
NB: se il contribuente é IVAtrimestrale, non sommare l'1% di maggiorazione sull'importo dovuto!
2) metodo previsionale
il contribuente versa l'88% dll'IVA che ritiene dovuta per l'ultimo periodo di liquidzione 2006. Ovviamente si considera questo evento solo per chi in questo periodo ha una forte diminuzione di debito IVa verso l'erario. Altrimenti le sanzioni sono del 30% sulla differenza dovuta, oltre agli interessi.
3) metodo analitico
Si versa il 100% dell'IVA dovuta da liquidazione effettuata al 20 dicembre 2006.
infine il codice tributo:
per i mensili codice tributo 6013
per i trimestrali codice tributo 6035
Aggiungo per completezza il link al sito agenzia entrate, per le norme qui non richiamate.
http://www.fiscooggi.it/reader/?MIval=cw_usr_view_articoloN&articolo=12610&giornale=12746
mercoledì 13 dicembre 2006
finanziamento soci in SRL: art 2467 CC
Ho predisposto questa ricerca ad oggetto il "finanziamento soci nelle SRL".
Come mai tanto interesse da scrivere una nuova norma, in occasione della revisione del codice civile in materia di diritto societario?
Ebbene la norma è stata scritta con evidente intento di "difendere" i creditori dell’impresa in caso di insolvenza della società. Infatti quando l’impresa è mantenuta con finanziamento soci, è sperimentato che spesso tale finanziamento è occorso per mantenere viva l’impresa. Ma in tal caso non si è fatto altro che simulare un apporto di capitale, che in caso di fallimento della srl sarebbe stato ripartito fra i creditori. Con il finanziamento soci invece l’importo versato nelle casse sociali fa parte dei debiti verso terzi (i soci) che paradossalmente potrebbero partecipare alle pretese dei creditori verso la società fallita. Da qui la norma: fare in modo che i finanziamenti soci, - quando effettivamente non temporanei, ma strutturali – siano postergati (cioè pagati dopo) rispetto ai creditori. E se i creditori non trovano soddisfazione sul patrimonio sociale, posso aggredire anche i finanziamenti dei soci, al fine di recuperare i propri crediti. In altre parole la legge prevede che nei casi in cui siamo in presenza di finanziamenti da parte dei soci e che formalmente si presentano come capitale di credito, si intende considerarli nella sostanza economica come costituenti parte del capitale proprio e quindi di rischio.
Per finanziamenti si intendono i versamenti dei soci a titolo di finanziamento avvenuto con qualsiasi strumento contrattuale, sia esso il finanziamento fruttifero o infruttifero, in conto capitale, a fondo perduto o altro ancora. Non solo, il comma 2 dell’art. 2467 ribadisce che in funzione dell’attività esercitata dall’impresa, se esiste un "eccessivo squilibrio dell’indebitamento rispetto al patrimonio netto", si ricade nel dettato del comma 1.
Il comma 1 stabilisce che il finanziamento soci è restituito ai soci successivamente rispetto alla soddisfazione dei terzi creditori, e non solo: se il patrimonio è insufficiente per tale soddisfazione il curatore fallimentare può attingere a tali risorse. E ancora: se il finanziamento è stato rimborsato ai soci finanziatori entro l’anno precedente la dichiarazione di fallimento, allora il curatore può chiedere ai soci di restituire tale risorsa nelle casse sociali
Questo con la filosofia di pensiero che il socio finanziatore che apporti denaro in situazione di squilibrio, lo effettui a fine di apporto di capitale di rischio e non di finanziamento temporaneo.
Ricordo a questo punto che il parere dell’ABI che la disposizione di legge che prevede la postergazione del finanziamento soci si applicano anche nelle ipotesi in cui il socio utilizzi risorse bancarie ma da lui garantite personalmente. E ancora: per prassi si intende finanziatore il socio che personalmente paga debiti sociali con mezzi e risorse personali.
Ricordo, solo per gli imprenditori forse più sprovveduti che il "costo" di un aumento di capitale comporta dei cosi (atto notarile e imposte sul capitale), mentre la pratica di finanziamento soci potrebbe essere assolta con il solo costo di una raccomandata (e crepi l’avarizia anche quella della ricevuta di ritorno!)
Per quanto attiene la possibilità di finanziamento da parte del socio, richiamo quanto in delibera CICR (comitato interministeriale per il credito e il risparmio) del 03/03/1994, in attuazione del Testo Unico Bancario (il non rispetto di questi elementi è sanzionato penalmente):
possibilità di finanziamento solo da parte dei soci;
possibilità di finanziamento prevista in statuto;
possibilità di finanziamento anche in quote diverse da quelle di partecipazione al capitale sociale;
i soci finanziatori devono essere iscritti al libro soci da almeno 3 mesi;
i soci finanziatori devono detenere almeno il 2% del capitale sociale come risulta dall’ultimo bilancio approvato.
Operativamente non sto in questo blog a ricordare la possibilità di creare il finanziamento a titolo gratuito o fruttifero d’interesse. Tale corresponsione sarà assoggettata a ritenuta del 12,50%, ecc ecc.
Ritengo invece ancora opportuno ricordare che il contratto di finanziamento fra il socio e la società è considerato alla stregua del contratto di mutuo e pertanto oneroso per la società (art. 1815 CC) . Per questo è opportuno scegliere fra l’ipotesi di redigere atto pubblico, scrittur aprivata autenticata o registrata o mediante raccomandata AR in plico (senza busta). Questi strumenti servono per avere una "data certa" sul contratto.
Art. 2467
Finanziamenti dei soci
- [1] Il rimborso dei finanziamenti dei soci a favore della società è postergato rispetto alla soddisfazione degli altri creditori e, se avvenuto nell'anno precedente la dichiarazione di fallimento della società, deve essere restituito.
- [2] Ai fini del precedente comma s'intendono finanziamenti dei soci a favore della società quelli, in qualsiasi forma effettuati, che sono stati concessi in un momento in cui, anche in considerazione del tipo di attività esercitata dalla società, risulta un eccessivo squilibrio dell'indebitamento rispetto al patrimonio netto oppure in una situazione finanziaria della società nella quale sarebbe stato ragionevole un conferimento.
guida agenzia entrate: la casa
pubblico comunque il link, a uso e consumo di chi mi visita.
http://www.agenziaentrate.it/ilwwcm/resources/file/ebfc1b47b46a533/GUIDA_compra_casa.pdf
scontrino: garanzia dell'acquisto...e aumenti dei corrispettivi!?
Il risultato sarebbe stato eclatante: nessuna più sbadataggine nel ritirare o meno lo scontrino alla cassa, ed altre conseguenze che a livello macroeconomico sarebbero state tutt'altro che di minimo interesse.
Mio malgrado sono stato dirottato a scrivere una tesi sulla professione del commercialista, che allora vedevo come orgoglioso obiettivo accademico.
Ma quel precedente oggetto di tesi mi é sempre rimasto un cruccio e spesso mi accorgo che anche taluni interlocutori mi rivolgono la stessa domanda "ma se lo scontrino fosse deducibile da parte del cittadino, allora non ci sarebbe maggiore volume d'affari?". Ovviamente non sto solo parlando del parrucchiere e del barista ma avrei esteso l'analisi agli artigiani che lavorano nelle case private; dall'antennista all'idraulico, dal piastrellista all'elettricista e a tutti gli altri ancora.
Ok, non stò ora a disquisire sulle luci e sulle ombre di tale progetto. Ovviamente ci sono anche diversi lati negativi, ma non é questo l'obiettivo del post, così arrivo al target: é di questi giorni la pubblicità del ministero attività produttive, che invita i cittadini a conservare TUTTI gli scontrini fiscali per gli acquisti di beni, al fine di farli valere in caso di rivalsa per la garanzia di malfunzionamento.
Iniziativa interessante, .. anche così si incassano quattrini nelle casse erariali. Complimenti, a prescindere del colore politico dell'iniziativa!
allego il link che contiene anche spot TV e radio del messaggio pubblicitario.
http://www.attivitaproduttive.gov.it/GaranziePostvendita/index.htm
martedì 5 dicembre 2006
in borsa debutta il MAC: mercato alternativo del capitale
Buona quotazione a tutti!
http://www.borsaitaliana.it/documenti/ufficiostampa/comunicatistampa/2006/20061204mac.htm
venerdì 1 dicembre 2006
Svizzera: "concorrente fiscale sleale"
nuovo sistema operativo Microsoft: VISTA
mercoledì 29 novembre 2006
studi settore. questionari al 15.XII.2006
Questionario ESG93
Codice attività: 74.87.5 - Design e stiling relativo a tessili, abbigliamento, calzature, gioielleria, mobili e altri beni personali o per la casa.
Questionario ESG92
Codice attività: 74.12.C - Servizi forniti da revisori contabili, periti, consulenti ed altri soggetti che svolgono attività in materia di amministrazione, contabilità e tributi.
Questionario ESG91
Codice attività: 67.20.1 - Attività degli agenti e broker delle assicurazioni;
codice attività: 67.20.2 - Attività dei periti e liquidatori indipendenti delle assicurazioni;
codice attività: 67.13.2 - Attività professionale dei promotori e mediatori finanziari;
codice attività: 67.13.3 - Altre attività ausiliarie dell'intermediazione finanziaria n.c.a.
Questionario ESG41
Codice attività: 74.13.0 - Studi di mercato e sondaggi di opinione
deducibilità auto: il trattamento dei COSTI
auto strumentali
deducibili al 100% i veicoli senza i quali é impossibile lo svolgimento dell'attività d'impresa.
Qui al di là del dibattito degli imprenditori che ritengono ogni graffetta appoggiata sulla propria scrivania come strumentale (altrimenti che ce la tiene a fare?), il fisco ha più o meno chiarito cosa si deve intendere con tale concetto.
dipendenti
prima dell'entrata in vigore del citato decreto valeva l'art. 164 del Dpr 917/86 che permetteva di dedurre al 100% i veicoli assegnati per la maggioranza del periodo d'imposta al dipendente, nonché i relativi costi. Ora questo famoso articolo 164 viene riscritto permettendo la deducibilità del solo compenso in natura imputato al dipendente (come vale per gli amministratori e i co.co.co.). Si tenga presente che tale compenso in natura é inteso come il 50% dell'importo corrispondente a una percorrenza convenzionale di 15.000km annui ai valori ACI.
agenti e rappresentanti di commercio
rimane confermata la deducibilità del costo all'80% con un limite di costo pari a euro 25.822,24
lavoratori autonomi
passano dal 50% al 25% le deducibilità dei costi auto per i professionisti e lavoratori autonomi in genere; rimane il limite di deucibilità di un mezzo per professionista, e l'importo massimo di costo pari a euro 18.075,99.
come ormai questo governo ci sta abituando a ragionare, il regime fiscale (approvato a ottobre 2006) é valido retroattivamente dall'inizio dell'anno fiscale 2006.
donazioni indirette? tassate!
Voglio segnalare che da ora verrebbero annche tassate le donazioni indirette!
Per donazioni indirette si intendono gli arricchimenti del benficiario in correlazione a un connesso impoverimento del disponente, senza che sia stipulata una donazione formale, cioé notarile. (Ho preso questa definizione da Il sole 24 ore del 28.11.06, pag 29).
Pertanto prestiamo attenzione per esempio alle donazioni di fatto che avvengono fra genitori e figli quando il genitore paga un debito contratto dal figlio, senza chiederne la ripetizione al figlio stesso. Ma non solo: trovo interessante l'esempio riportato sul giornale citato, dove ci si potrebbe imbattere in donazioni indirette anche nelle strutture societarie e nelle realtive operazioni di fusione dove "il concambio delle partecipazioni viene volutamente alterato, rispetto a quello che emergerebbe da una obiettiva valutazione dei patrimoni delle società coinvolte nell'operazione; oppure come un aumento di capitale al valore nominale con il quale colui che lo sottoscrive acquisisce invero una quota che val ben più del versamento effettuato per liberare questa sottoscrizione".
Cito infine l'aliquota dell'imposta sulle donazioni indirette che sarà approvata sarà al 3,5% per gli importi superiori i 350milioni di Lire, per gli atti liberamente registrati volontariamente. Ovvero alla tassazione del 7% se l'operazione é rinvenuta dagli uffici fiscali e accertata regolarmente in sede di verifica fiscale di qualsiasi tipo. (anche qui bello l'esempio del citato giornale: "il caso classico dell'emersione della donazione indiretta é quello del contribuente che la confessi in occasione di un accertamento sintetico per incrementi patrimoniali, al fine di vincere la presunzione di aver sostenuto la spesa con redditi - non dichiarati - conseguiti nell'ultimo quinquennio (art 38 c.5 dpr 600/73)).
Stiamo a vedere che succederà.
finanziaria: l'OCSE ce la boccia?!
vedi:
www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Economia%20e%20Lavoro/2006/11/pf281106_Ocse.shtml?uuid=fa233352-7ec9-11db-a71f-00000e251029
D'altra parte mi rincuoro leggendo che INVECE l'Unione Europea é soddisfatta dei risultati italiani (programmatici). Dice infatti il Commissario Europeo Almunia, indicando che "secondo le nostre previsioni il rapporto deficit/PIL 2007 é al di sotto del 3%", vedi l'articolo apparso sul "il corriere".
vedi:
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Economia/2006/11_Novembre/06/ue.shtml
Ovviamente d'altro avviso il richiamato OCSE che prevede per l'Italia il rapporto def/PIL attorno al 4,8%.
Maghi e fatucchiere sono invitati a tirar fuori i risultati dal pallottoliere!
lunedì 27 novembre 2006
immobiliari al registro entro il 30 novembre per i contratti di locazione
(*)L'obbligo di registrazione del contratto prevede l'addebito dell'1% (uno%)per le locazioni assoggettate ad IVA e del 2%(due%) le locazioni di civili abitazioni (quindi esenti IVA) (attenzione perché poi esistono altri casi specifici, vedere la norma in vigore!). (*)Tale registrazione va effettuata in via telematica con pagamento mediante addebito telematico su conto corrente bancario. (*)L'importo dovuto é da calcolare dal 04 luglio 2006 su base annuale. (*)Entrambe le parti (locatore e conduttore) sono co-obbligate alla registrazione, salvo patto contrario fra le parti. (*)Per i contratti stipulati dopo il 04 luglio 2006, valgono le solite e stesse regole per i termini di registrazione.
comunicazione clienti-fornitori al 29aprile2007. Il tuo software è pronto?
Ok dopo aver ricordato l'adempimento mi permetto un'aggiunta: ma il vostro software é pronto a generare il file da trasmettere al Ministero attraverso il vostro commercialista? Forse pochi stanno pensando che alcuni programmi di contabilità non sono aggiornati dal punto di vista fiscale e, quindi, il file potrebbe non essere leggibile dal tuo commercialista o addirittura il tuo programma di contabilità potrebbe nemmeno aver previsto di generarne uno. Quindi? In tal caso, quindi, preparati a inserire a manina tutti i dati nella dichiarazione oppure, se ti avvali di un soggetto abilitato alla presentazione, a consegnargli la documentazione necessaria perché lo faccia a nome e per conto della tua impresa!
Ora ci saranno soggetti ben felici di poter lucrare su questo adempimento che costerà qualcosa alle imprese; io rimango dell'opinione che questo tipo di formalità distolgono il professionista dal reale ruolo che dovrebbe rivestire: generare positiva e cotruttiva consulenza all'impresa.
PS: occhio alla scadenza! 29 e non 30 aprile! il motivo? scade 60 giorni dopo la comunicazione annuale dati IVA (e 60gg dopo il 28 febbraio é il 29 aprile)
giovedì 23 novembre 2006
quanto hai lavorato oggi?
Interessante, conferma gli sforzi di noi tutti per mandare avanti non tanto e solo "la nostra baracca", ma testimonia la fiducia, la grinta, la volontà, l'intelligenza, l'insofferenza, la dimestichezza nel voler andare avanti ognuno con la propria impresa.
Qualche giorno fa un cliente mi ha chiesto: "Filippo, spiegami un po' perché devo pagare al fisco fra tasse e contributi più del 50% del reddito della mia impresa? c'é qualcuno che mi dà il 50% delle energie per andare avanti?"
Beh, caro Luca, eccoti una risposta (oltre a quella che già ti avevo fornito): non sei solo! ;)
PMI, 11 ORE AL GIORNO PER PASSIONE. Tanto lavorano in media le aziende d'Italia secondo la CNA. Gian Carlo Sangalli: l'immagine di un paese che fa della produttività la propria ragione di vita.
Lavorano mediamente quasi 11 ore al giorno. Lo fanno per passione, per autorealizzazione e perché costituisce una tradizione di famiglia. Dedicano all'azienda quasi la totalità della loro giornata e sono assorbiti principalmente da attività operative. E questo il profilo dell'imprenditore italiano secondo uno studio condotto dall'Osservatorio impresa Italia in collaborazione con A B capital per conto della CNA sul tempo lavorativo e motivazione imprenditoriale degli imprenditori del bel paese.L'Osservatorio impresa Italia è un patrimonio creato da CNA, in collaborazione con A B Capital, nell'ottica di fornire risposte reali a temi sistemici e di merito sull'economia e sulla società italiana. L'Osservatorio contiene oltre 240 mila imprenditori rappresentativi su base territoriale e settoriale dall'economia del paese a esclusione del settore agricolo e delle grandi industrie.Dal focus viene fuori che artigiani, commercianti, professionisti e autonomi, in genere, impiegano sul lavoro mediamente 10 ore e 32 minuti; dalle 9 ore e 57 minuti dell'edilizia sino alle 11 e 27 del manifatturiero. Si tratta di un lavoro che assorbe gli imprenditori in attività operative (74,4%) più che in gestione e strategie (25,6%). E che si inizia essenzialmente per passione (30,1%); per superare uno stato di disoccupazione (20,4%) ma anche per tradizione (18,8%) o per raggiungere una propria :autonomia (15,4%).Illuminanti sono poi le motivazioni che spingono a effettuare il lavoro autonomo: l'indicatore motivazionale della ricerca indica nel 71,4% dei casi ragioni di autorealizzazione (passione, tradizione, autonomia, competenza) e nel solo 20% ragioni di bisogno. Insomma, com'è imprenditore italiano? Una persona che rischia e spende gran parte del suo tempo in azienda con grande passione.«Si tratta di un'immagine completamente differente da quella propinata ultimamente dai media, che riconduce al lavoro autonomo luoghi comuni negativi legati all'evasione fiscale», commenta il segretario generale della CNA Gian Carlo Sangalli. «Ciò che si evince da questa ricerca, invece, è un Italia che ha scelto di affrontare la sfida, di fare del lavoro gran parte della propria vita e crede che la flessibilità non sia una minaccia».Secondo Sangalli l'immagine distorta di un imprenditoria furbastra e che non paga le tasse è stata diffusa per preparare il terreno alla manovra 2007 basata sugli inasprimenti fiscali e contributivi proprio a carico delle categorie. «Si è cercato di spaccare il paese tra gli onesti e i disonesti, gli autonomi e i dipendenti, le imprese e i lavoratori», ha aggiunto il segretario generale della confederazione artigiana. «È l'idea irresponsabile di un paese che non esiste, diverso dall'Italia che noi conosciamo fatta di famiglie, di dipendenti e di clienti delle nostre imprese», spiega.Ma non basta. «È sbagliato affrontare i temi fiscali in modo ideologico», aggiunge Sangalli, «l'evasione fiscale appartiene a tutte le categorie economiche, lavoratori autonomi e dipendenti compresi: i doppio lavoristi sono infatti evasori così come chi lavora nel sommerso».Secondo la CNA è necessario superare al più presto i luoghi comuni. «Con questo studio», insiste Sangalli, «abbiamo dimostrato che gli imprenditori per produrre un reddito simile a un maestro elementare o di un dipendente pubblico debbono lavorare oltre il doppio o il triplo».«Gravare questo reddito del 70% fra tasse e contributi come fa la Finanziaria, dunque, non solo fa arrabbiare gli imprenditori ma rischia solo di far crescere il lavoro nero e l'evasione», conclude il segretario della confederazione artigiana.
mercoledì 22 novembre 2006
tutto é iniziato per un file RSS
A un certo punto ho scoperto che la "parola al giorno" non mi era fornita da google, ma da un sito 'vattelapesca dove stava' di qualcun altro. Capito che la mia parolina tedesca (quel giorno era "freundlich") non era altro che una foglia di un grande albero, ho voluto percorrere tutto il ramo come uno scoiattolo, per giungere alla base del tronco e godermi l'ombra della chioma dal basso. così facendo mi sono imbattuto in un file RSS e ho capito che il mio google desktop non era altro che un "feed-reader" (termine inglese che sta per cibo, bocconcino, compatibile col concetto di "cookie" (biscottino), alla faccia di chi dice che gli inglesi non sanno cucinare replico che almeno pensano agli snack stando davanti al monitor!) Ebbene ho scoperto cosa sono i "news aggregator" e i vari softwarini (gratuiti) utili per leggerli. Ovviamente posso avere sul mio pc, non solo il desktp di google, ma un semplicissimo software (ho installato subito il feedreader!) che mi permette di essere aggiornato dalle news di tutti i fornitori delle stesse.
Come non poter trovarmi paciosamente soddisfatto nel vedere l'RSS dell'agenzia delle entrate?
Ho inserito un link alla fine di questo blog. Spero che questa "lavagna" sia stimolo a chiunque passi da queste parti a lasciare un "bocconcino-RSS" in materia d'impresa, per arricchire la cultura professionale di tutti gli utenti del blog.