Negli anni più di una persona si é presentata nel mio studio chiedendomi la procedura per aprire un asilo nido. Inutile dire che la categoria di persone interessate ereano donne di mezz'età -mamme o no- volte a fare di un'idea un business. Facendo quattro conti, fra le mura domestiche, una manciata di bimbi potrebbe coprire le spese e dare un guadagno -più o meno continuativo- all'imprenditrice. A fare i conti sulla carte però - fra investimenti necessari e previsioni di carico fiscale, si sono smontate e hanno smantellato quasi subito l'idea imprenditoriale a malincuore (anche mio).
Per sommi capi ricordo però che per conoscere gli obblighi per aprire un asilo nido in ambiente domestico bisogna anzitutto consultare la legge regionale competente (ogni territorio ha le proprie disposizoni in materia) e che genericamente richiede abilitabilità dei locali e idoneità igenico-sanitaria (ispezione ASL) e che i locali adibiti abbiano una superficie minima indispensabile (sala giochi circa 40mq, servizi igienici e cucina per ospitare 2-4 bambini); si contino anche investimenti nell'ordine di 3-5mila euro in termini di arredi, protezioni, giochi ecc.
Sono necessari anche requisiti personali dell'imprenditore (titolo di studio): in alcune regioni sono addirittura necessarie il diploma magistrale o la laurea in pedagogia. In Lombardia é "sufficiente" frequentare con successo un corso di formazione sugli aspetti pedagogici e gestionali dell'impresa nell'ambiente infantile. ricordarsi inoltre di stipulare assicurazioni per danni e per responabilità é buona cosa, se on obbligatoria per legge.
Infine -ma non ultimo- esistono agevolazioni sotto forma di contributi e finanziamenti agevolati per l'iniziativa femminile.
Se motivati all'idea, inviate senza impegno una email, per un colloquio personale.
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